via Luigi Rossi - 37132 Verona (VR)
via Meucci 8A - 37036 San Martino Buon Albergo (VR)
Via Francia, 3 - 3713 Verona (VR)
via crocette di sopra, 1 - Arcole (VR)
via Salisburgo 12 - 37136 Verona (VR)
via Carlo Cattaneo 22 - 37121 Verona (VR)
via Borina 209 - 37047 San Bonifacio (VR)
via Unita' d'Italia 144 - 37132 Verona (VR)
via Piazza Lenotti, 11 - 37011 Bardolino (VR)
via Carlo Cattaneo, 27 - 37121 Verona (VR)

I messaggi segreti delle incisioni rupestri

- ATTENZIONE: questo articolo è scaduto il 30/04/2016 -

- Escursione tra storia e natura

Itinerario1
Da Punta San Vigilio o da Garda alle incisioni sul Monte Luppia:itinerario segnalato a piedi o in
Mountain Bike
Itinerario 2
Tra le Campagne di Albisano: partendo dal porto di Garda seguiamo il lungolago in direzione
Torri.sulla destra si trova villa Becelli-Albertini. Dopo aver superato il porto turistico seguiamo la
costa del lago per 25 minuti fino ad arrivare a Villa Canossa preceduta da un ampio prato. Quando termina il muro di cinta del parco della villa risaliamo un viottolo sterrato fino alla Strada
Gardesana. Dopo 300m. imbocchiamo la “via dei Castei”una strada bianca in parte selciata e presto sulla dx troviamo una sbarra. La superiamo e seguendo sempre la pista ciclabile ci inoltriamo nell’entroterra di san Vigilio. Ci inoltriamo in un bosco di lecci. All’inizio la strada è in salita, poi diventa pianeggiante. Arriviamo ad un muro a secco e dopo aver superato la pista che sale dal lago siamo al confine con Torri, dove troviamo la sbarra (50 minuti). Siamo in località Carpane, dove si incontrano numerosi sentieri ma per la visita ai Graffiti,imbocchiamo la vecchia pista che sale e porta alle rocce delle Griselle e dei Cavalieri.
Visita:
la Sala delle incisioni rupestri presso il Museo del Castello Scaligero di Torri Tel. O45/6296111;
il Museo di Storia Naturale di Verona

Nascoste tra le pendici del Monte Baldo che si affacciano sul lago, all’altezza di Garda e Torri, sono
presenti vere e proprie lavagne naturali sulle quali , dalla preistoria ad oggi, gli uomini hanno
lasciato incisi alcuni messaggi…alcuni ancora indecifrabili…
Si tratta di lastroni di pietra levigati dal ritiro dei ghiacciai nel 10.000 a.C.
Cacciatori, pastori o con molta probabilità, truppe militari in transito, hanno immortalato su questi liscioni di roccia scene di battaglie, cavalieri, navi, oscuri segni, simboli religiosi o antichi giochi.
Ancor oggi si può percorrere questo interessante itinerario alla scoperta dei segreti messaggi che nascondono le incisioni rupestri. Le più antiche risalgono all’età del Bronzo, 1500 a.C. , ma
l’abitudine di disegnare su queste rocce è perdurata sino ai giorni nostri.
Le prime rocce incise furono scoperte nel 1964 nella zona di S. Vigilio, ma ben presto si intuì che tutta la sponda veronese del lago era interessata da questo fenomeno. Ad oggi, sono state catalogate più di 250 rocce e almeno 3.000 figure e se ne trovano sempre di nuove, anche nei territori di San
Zeno, Costermano e Malcesine per una superficie totale di circa 40kmq.
Spuntano qua e là figure umane stilizzate, uomini rappresentati con la testa direttamente legata alle gambe, il più delle volte però armati e sessuati: si tratta di guerrieri, alcuni anche a cavallo, come si può osservare nella Pietra dei Cavalieri in località Brancolino, a circa un km da San Vigilio. Sul lastrone di roccia,sono ritratti ben 12 cavalieri armati rivolti a sud.
La famosa pietra di Castelletto di Brenzone riproduce ben 73 accette e 8 pugnali e si può datare all’Età del Bronzo. Ora è custodita nel Museo di Storia Naturale di Verona.
Le armi sono il soggetto più frequente,assieme alle imbarcazioni ,come nella famosissima Pietra delle Griselle di Torri del Benaco, che prende il nome proprio dalle scalette della imbarcazione stessa, dette griselle in termine marinaro.
Di sicuro gli uomini avvistavano dalle pendici del Monte Baldo barche e navi e sono state
avvistate non solo quelle con le vele, ma anche i piroscafi a motore che datano questi segni di artisti anonimi sino ai tempi moderni.


Anche le croci sono un simbolo frequente, molte le rappresentazioni a carattere sacro, ma anche giochi e passatempi come il gioco del filetto, in dialetto merler, che somiglia un pò al gioco del tris, giunto nel nostro territorio con il Medioevo.
Itinerari e mappe: uffici Iat, in particolare a Torri e Garda
-Curiosità:Per osservare al meglio le incisioni suggeriamo la luce del mattino e affinché si
possano distinguere meglio consigliamo di bagnarle con un po’ d’acqua.


Fonte : http://www.tourism.verona.it/_vti_g1_natu.aspx?rpstry=4_